Il sabato e la domenica, quasi sempre, butto un occhio a “Che tempo che fa” e in una delle ultime puntate Giovanna Zucconi si è presentata al popolo televisivo con in mano uno sberlone di libro (pareva un vocabolario, mica uno scherzo) e si rammaricava che il testo fosse introvabile nelle librerie. Dico la verità, non ricordo più né il titolo né l’autore, però ricordo benissimo il messaggio che la Zucconi ha lanciato e che si può sintetizzare così: ci sono tanti bei libri che in libreria non si trovano più e allora, cari telespettatori, segnalatemi un po’ di titoli che poi vediamo.
A me è venuto subito in mente “Il pataffio” di Luigi Malerba, un libro che è davvero la fine del mondo e che nonostante sia stato pubblicato tempo fa da Einaudi oggi è introvabile. Nemmeno in rete, dove per altro ho trovato molti titoli di Malerba che ovviamente ho subito acquistato. E adesso sto leggendo “Che vergogna scrivere”, altro saggio malerbiano introvabile nelle librerie ma che tutti gli scrittori dovrebbero leggere.
A proposito di Malerba vi dirò che d’estate le persone sane di mente che fanno vacanza al mare si recano in spiaggia a prendere il sole mentre quelli un po’ tocchi vanno in libreria (dove però c’è l’aria condizionata sennò si creperebbe davvero dal caldo) e siccome io appartengo a quest’ultima categoria spesso vado per librerie e in un caldo pomeriggio di agosto mi ha fatto l’occhiolino dallo scaffale dei dimenticati “Ti saluto filosofia”, altro piccolo capolavoro di Malerba che io immediatamente ho prelevato dallo scaffale e me lo sono messo in casa proprio come si toglie dal canile municipale un cane randagio che ti guarda da dietro le sbarre con quegli occhi tristi che solamente i cani sanno mettere insieme. Ecco, se proprio lo volete sapere, “Ti saluto filosofia” mi ha fatto proprio lo stesso effetto del cane abbandonato e dopo averlo letto mi è venuto voglia di creare uno spot televisivo da affiancare a quello dei cani.
Se hai un collegamento veloce ADSL clicca sulla freccia e guarda la VideoConversazione su “Una Canzone al Giorno” per riascoltare la colonna sonora dei favolosi Anni Sessanta.
Ogni estate, infatti, c’è sempre lo spot rivolto ai padroni senza cuore che abbandonano i cani per la strada, anzi per le autostrade e allora perché non creare uno spot anche per i libri abbandonati, incompresi, non capiti, sottovalutati, messi in castigo, trascurati e ignorati… scommetto che sarebbe d’accordo anche la signora Zucconi alla quale io suggerisco di rimettere in circolo anche i libri di Cesare Angelini, ammesso che la gente sappia chi sia questo Cesare Angelini ma vi assicuro che se andate a leggere certe sue pagine resterete di stucco di fronte a una prosa straordinaria ed elegante che più straordinaria ed elegante non si può.
Ma chi è quell’editore che oggi ha il coraggio di riproporre Cesare Angelini?
Non so, pertanto, che fine farà l’appello della signora Zucconi, ma intanto lei ha tentato, mettendo il dito in una piaga della nostra editoria. I
libri hanno una vita brevissima e già dieci anni sono sufficienti per decretare la loro condanna al fuori catalogo. C’è tutto un esercito di titoli che preme e che reclama un posto nello scaffale di una libreria, Dio mio quanti titoli, quanti scrittori che hanno affidato alle pagine tutti i loro desideri di successo e quanti editori che si fanno imbonitori. È sufficiente leggere le bandelle per capire che ogni libro che hai in mano è un capolavoro.
E invece…
Penso con un certo rammarico al mio Una canzone al giorno, che l’editore Simonelli mi ha generosamente pubblicato e che anche lui se ne starà fra i libri dimenticati e impolverati. Eppure è carino, e la gente che è intorno ai sessanta deve leggerlo perché in quelle pagine sono condensate in pillole musicali le più belle emozioni di chi era giovane quarant’anni fa. Ecco, per esempio, un libro da suggerire e da promuovere. Poi, però, ti viene in mente che la sera prima a “Che tempo che fa” il buon Fazio presentava Panariello e il suo romanzo.
Ora, in un paese dove tutti scrivono, non sarò certo io a volere impedire a Panariello di scrivere romanzi, per carità. Alzi la mano chi non ha in casa un romanzetto nel cassetto, magari anche più carino di certe schifezze che si vedono in giro. Però, dai, presentare un romanzo di Panariello in una trasmissione che vuole darsi un certo tono mi sembra faccia a cazzotti con le richieste della signora Zucconi che invoca i libri dimenticati. Poi vai a vedere la copertina del libro e scopri che l’editore è Mondadori.
Il mondo delle lettere è veramente fantastico. Oggi gli scrittori li crea la televisione. Non c’è nessun personaggio televisivo che non abbia pubblicato almeno un libro. Il tragico è che la gente poi li legge. E, con buona pace della signora Zucconi, tutto questo, come direbbe Giovannino Guareschi, è bello e istruttivo.
Franco Gàbici
Se hai un collegamento veloce ADSL clicca sulla freccia e guarda la VideoLettura delle pagine che Franco Gàbici dedica a “Nel Blu dipinto di Blu” di Domenico Modugno e Franco Migliacci nel suo “Una Canzone al Giorno”, il libro per “riascoltare” la colonna sonora dei favolosi Anni Sessanta.
Caro Franco, consentimi una volta dopo 264 puntate della tua rubrica [ma ci pensate, amici, che è dal 16 settembre del 2001 che Franco Gabici ci delizia con le sue Bollicine che sono tutte sempre online dalla puntata n.1?] di fare una postilla relativa all'intervento-appello di Giovanna Zucconi associandomi anche al tuo rassegnato stupore per la presentazione in pompa magna del romanzo di Panariello.
Per carità, non ho nulla contro Panariello che è bravissimo e divertentissimo come attore e comico ma lo sa lui per primo che se non fosse popolare e se il romanzo non glielo avesse pubblicato Mondadori forse... Fazio e tanta critica non si sarebbero interessati del nuovo narratore.
Diciamolo rassegnati anche al fatto che da qui a Natale vedremo Bruno Vespa ospite anche delle Previsioni del Tempo per parlare del suo nuovo libro...
E, visto che ci sono a fare lamentele, mi domando: ma il tuo Una Canzone al Giorno con la introduzione di Edmondo Berselli non ci starebbe bene in una trasmissione di Fazio?
Ma torniamo al giusto rammarico di Giovanna Zucconi.
Io credo che uno strada ci sarebbe per non lasciar cadere nell'oblio tanti bei libri.
Quale?
Ma è questa che noi stiamo seguendo da anni, è quella del Libro Elettronico che io sto percorrendo ufficiosamente dal 1996 ed ufficialmente dal 2004 con eBooksItalia.
Se tanti libri introvabili diventassero eBook sarebbero immediatamente trovabili. Simonelli Editore attraverso eBooksItalia è disponibile ad operare in questo senso.
Se lo sono gli autori interessati o i loro discendenti il problema potrebbe essere risolto.
Potrebbe... Ma, si sa, siamo in Italia...
«Internet, gli eBook, no, non hanno futuro...»
Pensate, lo affermava nel 1995 un altissimo dirigente di un grandissimo gruppo editoriale italiano che, pur facendo reiteratamente nel tempo, una simile, idiota affermazione è rimasto ed è ancora pettoruto al suo posto. E ignorano, sia il poverino sia l’enorme azienda che dirige, quante grandi occasioni di business hanno perduto e stanno ancora perdendo per non aver capito - e continuando a non capire - la reale forza del Web.
Internet eccome se ha avuto ed ha un radioso futuro. eBooksItalia con Simonelli Editore è qui pronto ad occogliere in formato elettronico, in eBook, tutti i libri che meritano di non essere dimenticati. E quando un libro è in Rete, una cosa è certa: non viene MAI dimenticato.
(Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è stato dal 1985 al 2008 direttore del Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno - Avvenire. E' direttore responsabile della rivista Gnomonica e redattore di Nuova Civiltà delle Macchine. Presidente del comitato ravennate della "Dante Alighieri" è autore di numerosi saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano ("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli Editore, 2002; SeBook, 2004), "Buon Compleanno,ONLY YOU!" (Simonelli Editore, SeBook, 2005), Una Canzone al Giorno" (Simonelli Editore, 2007).
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