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di memoria, cultura e molto altro...      Ravenna, 3 Gennaio 2008



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CONGRATULAZIONI a Franco Gàbici: gli è stato assegnato il Premio Guidarello di Giornalismo.
  Sereno 2008!
  E a proposito
  di anno bisestile...

  Cari amici, innanzitutto auguro a tutti voi un 2008 sereno e ricco di soddisfazioni. Sono cose che si dicono così, tanto per dire, anche se sotto sotto tutti la pensano come il venditore di almanacchi delle "Operette morali" di Leopardi. Il fatto è che per il 2008 non ho ravvisato alcun segno positivo che mi induca a pensare che l'anno sarà migliore di quello passato.
  Di fronte a casa mia c'è un negozietto che vende botti e che lavora solamente ad ogni fine anno. La fila interminabili di auto parcheggiata sul marciapiede e il via vai di gente che esce dalla botteguccia recando scatole di botti non accenna diminuire. Gli italiani continuano a far botti e ciò è un segno inequivocabile che anche per quest'anno non c'è nessuna ragione di sperare per il meglio. Sarà migliore quell'anno in cui vedrò notevolmente ridimensionata la fila dei petardofili. Poi, a ribadire una certa idiozia congenita che resterà per sempre immedicata, ci scappa sempre il morto.
  Un altro sensore che misura il pessimismo, a mio modestissimo avviso, è dato dal successo che riscuote ogni anno il film di Natale interpretato da quella gente là. Sarà buono l'anno in cui ai botteghini non si recherà più nessuno e invece...
E come se non bastasse ho visto per caso una pubblicità che reclamizza "L'Allenatore 2", dal che ho dedotto che c'è stato in precedenza un "Allenatore 1". Se tanto mi dà tanto dovremo aspettarci anche un "Allenatore 3" e via discorrendo.

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  L'anno che inizia non potrà essere migliore perché gli Italiani sono sempre gli stessi. Inguaribili. Eppure i nostri politici, che evidentemente hanno di fronte agli occhi l'immagine di un Paese che non esiste, continuano a dire che se in Italia succede qualcosa di storto la colpa è di quattro idioti e che questi non sono da considerare italiani. E invece, guarda te, non è vero niente. Ci scappa il morto durante una partita di calcio? La colpa non è degli italiani, ma di quattro idioti che non son degni di essere chiamati tifosi.
  Succede qualche altro fatto grave? La colpa è di questi quattro idioti... Ma intanto quattro idioti più quattro idioti fanno otto idioti e siccome la somma si compone in un numero straordinario di addendi alla fine ti accorgi che il numero degli idioti si avvicina molto al numero degli Italiani... Ma i nostri politici sanno fare a "far di conto"?
Questo 2008 è stato dichiarato l'anno mondiale del pianeta terra. Povera Terra!
  Me la immagino tutta ricoperta di cerotti e febbricitante. Ed ecco che è stato lanciato l'allarme: salviamo la Terra! Ma che la Terra sia in pericolo non ci crede nessuno e poi molta gente è preoccupata perché questo 2008 è bisestile.
  Anno bisesto anno funesto. Superstizioni che sono dure a morire, ma intanto la gente ci crede e gli astrologi fanno quattrini alla faccia dei babbei. E io continuo a pensare come mai la gente dia credito a situazioni che non hanno nulla di concreto. Cominciamo dal 2008. Diciamo che questo è l'anno 2008 della cosiddetta "era volgare" ma se andiamo a consultare gli almanacchi astronomici leggiamo che questo 2008 corrisponde al 5769 dell'era ebraica, al 1429 dell'era islamica, al 7517 dell'era bizantina, al 2761 dell'era romana e del 1725 dell'era dei martiri (o di Diocleziano). Come vedete non ce n'è uno che sia divisibile per quattro e dunque nessuno è bisestile. Ma anche trascurando questi anni "strani" torniamo al nostro 2008 e chiediamoci: perché questo anno è targato "2008"?
  Perché il monaco Dionigi il Piccolo stabilì di contare gli anni non più dalla fondazione di Roma ma dalla nascita di Cristo. Siamo dunque nel 2008 d.C. Ma il buon Dionigi nel fare i suoi conti si ingarbugliò parecchio e sbagliò il computo della nascita di Gesù che, secondo le moderne correzioni, sarebbe da spostare a qualche anno prima, all'incirca fra il 4 e il 7 a.C.
  Supponiamo, allora, che Dionigi non avesse commesso l'errore e che avesse stabilito la nascita di Gesù nel 5 a.C.: oggi, allora, anziché essere nel 2008 saremmo nel 2013 che, non essendo divisibile per quattro, non è da considerare bisestile. Chiaro? Ma vallo a mettere in testa alla gente!
  E perché si chiama bisestile? Perché per la storia che un anno conta 365 giorni e 6 ore, quelle sei ore ogni quattro anni diventano un giorno e questo viene aggiunto a febbraio. Al tempo in cui vigeva il calendario di Giulio Cesare (il cosiddetto calendario giuliano) questo giorno veniva aggiunto al 23 febbraio, che era il sesto giorno prima delle calende di marzo. Il 23, insomma, veniva contato due volte e così il giorno aggiunto diventava "bis sexto die ante calendas Martias" e da quel "bis sexto" è derivato il nostro "bisestile". I più sofistici lettori potrebbero chiedermi come mai noi lo aggiungiamo al 28 febbraio mentre i romani lo aggiungevano al 23? Lo aggiungevano al 23 perché quella data, un tempo, era considerata l'ultimo giorno dell'anno e Cesare volle evidentemente ricordare una antica tradizione.
  Ma c'è una postilla da aggiungere. I Romani, infatti, sbagliavano a considerare l'anno di 365 e 6 ore perché in realtà l'anno dura 365 giorni 5 ore, 48 minuti e 46 secondi e quella decina di minuti in meno avrebbe determinato nel tempo uno "scollamento" fra il calendario e il Sole, tant'è che nel XVI secolo l'equinozio di primavera cadeva intorno al 10 marzo, anticipando la data "vera" di una decina di giorni. Papa Gregorio XVI, allora, decise di riformare il calendario e per mettere a posto le cose stabilì che il giorno dopo il 5 ottobre del 1582 non sarebbe stato il 6, ma il 15 (qualcosa del genere aveva fatto anche Giulio Cesare nel 46 a.C. tant'è che quell'anno venne definito "anno della confusione") e per evitare che altri errori si accumulassero nel tempo decise di saltare ogni tanto qualche anno bisestile secondo la regola che stabiliva non bisestili gli anni centenari a meno che non fossero stati divisibili per 400. Il 1900, pertanto, non è stato bisestile mentre il 2000 sì.
  Spero di essere stato chiaro. In ogni caso vi auguro un felicissimo 2008.

Franco Gàbici

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Franco Gàbici (Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è direttore del Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno - Avvenire e all'inserto "Tuttoscienze" de La Stampa. E' presidente della sezione ravennate della "Dante Alighieri". Oltre a una ventina di saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano ("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli Editore, 2002; SeBook, 2004), "Buon Compleanno,ONLY YOU!" (Simonelli Editore, SeBook, 2005), Una Canzone al Giorno" (Simonelli Editore, 2007).



 


Franco Gabici

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