di memoria, cultura e molto altro...
Ravenna, 2 Gennaio 2021
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Ricordando Elizabeth...
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Don Backy nel 1962 cantava “La canzone di Frankie Ballan” che iniziava con questi versi: “Questa è una storia amici, che vi voglio raccontar…”. La cantavo spesso con gli amici, accompagnandomi con la chitarra, ai bei tempi dei primi anni di università nell’appartamento di via Mazzini a Bologna. Beh, anch’io oggi voglio raccontarvi una storia che risale a molti anni fa e che per certi versi ha dell’incredibile. Ma cominciamo con ordine.
Il Saggiatore ha pubblicato in questi giorni il corposo volume “Carlos Kleiber. Vita e lettere” a cura di Charles Barber con traduzione di Marco Bertoli. Spero che i miei lettori, ammesso che ne abbia, sappiano chi sia questo Carlos e se non lo sanno glielo dico io. Si tratta del grande direttore d’orchestra Carlos Kleiber, scomparso nel 2004 e figlio dell’altrettanto famosissimo direttore Erich, morto nel 1956. Fatta questa premessa cominciamo a raccontare la storia, accaduta a Ravenna, città dove abito.
È una calda serata della vigilia di Ferragosto del 1955. All’epoca il divertimento di noi ragazzini era cavalcare i quattro leoni di sasso d’Istria che fanno la guardia al monumento di fronte al Liceo classico e che raffigura l’Italia mentre offre una corona a un soldato caduto. E mentre noi si giocava, le nostre mamme, zie e nonne si godevano il fresco della sera a far chiacchiere sedute sulle panchine. Arrivava purtroppo l’ora del rientro ma quella sera prima di rincasare le mie donne furono fermate da una signora che chiese loro di indicarle un albergo per passare la notte. La signora era straniera ma parlava correttamente la nostra lingua. Mia zia Quinta, allora, si offrì di accompagnarla e io, come direbbe Dante, “le tenni dietro”. Purtroppo però tutti gli alberghi e gli ostelli registravano il “tutto esaurito” ma finalmente si riuscì a trovare un alloggio. Salutammo la signora e mentre ci avviammo verso l’uscita dell’albergo mia zia si accorse che la signora era stata sistemata in un sottoscala, dietro una tenda.
Mia zia si impietosì e disse alla signora che l’avrebbe ospitata a casa nostra e così fu. La signora era un insegnante viennese ed era giunta a Ravenna per visitare i nostri monumenti e io nei giorni successivi la accompagnai nelle sue visite. Rimase a casa nostra per alcuni giorni e non fece onore alla cucina di mia nonna che in nome della ospitalità romagnola aveva preparato un pranzo da leccarsi i baffi, perché la signora si nutriva solamente di latte pastorizzato e di frutta. Parlando del più e del meno ci disse che aveva un fratello insegnante di musica e che pure lei insegnava, non musica però, e ci chiedeva di correggere la sua dizione se qualche volta le sfuggiva uno svarione. Si chiamava Elizabeth Kleiber e abitava a Vienna.
Da Vienna di tanto in tanto arrivavano lettere e cartoline (ricordo ancora l’indirizzo: Wien, Lazareth, 18/12) e l’anno successivo tornò di nuovo a casa nostra, segno evidente che si era trovata bene.
Poi succede che il dottor Oddone De Lorenzi, che abitava di fronte a casa nostra e che con mio padre condivideva la passione per la musica e per il Genoa, quando viene a sapere il nome della signora che avevamo ospitato, si illumina di immenso e mi dice di scriverle subito per avere una foto con dedica del suo illustre fratello. Elizabeth rispose subito, ma purtroppo ci disse che il fratello era scomparso da poco e ci fece avere solamente la foto.
Tutto questo per dirvi che quando ho visto la pubblicazione del Saggiatore pure io mi sono illuminato d’immenso perché mi sono venuti alla mente le giornate ravennati di Elizabeth, che nel libro è citata poche volte per informare il lettore che era conosciuta con il soprannome di “Essi”, che era nata nell’agosto del 1899 e che è sepolta nel Zentralfriedhof di Vienna.
Purtroppo perdemmo le sue tracce e non abbiamo più saputo nulla di lei e della sua vita. E qui apro una parentesi per raccontarvi un mio grande rammarico. Dovete sapere che Ravenna organizza da vent’anni il famoso “Ravenna Festival” che fino allo scorso anno era diretto da Maria Cristina Mazzavillani, moglie del maestro Riccardo Muti nonché mia carissima amica. Succede che arriva a Ravenna il grande Carlos e avrei desiderato tanto incontrarlo contando sull’amicizia di Cristina per chiedergli informazioni di sua zia Elizabeth. Ma Carlos era presentato come tipo scontroso e dal carattere difficile e complice anche una mia inspiegabile timidezza lasciai perdere. Ma adesso sono terribilmente dispiaciuto anche perché dalle pagine di questo corposo libro emerge una figura del maestro diversa da quella presentata da una iconografia tradizionale.
Ora anche Carlos è passato all’altra riva ma prima o poi chiederò a Cristina di mettermi in contatto almeno con i figli. Per avere notizie di Elizabeth, che con la sua discreta presenza onorò negli anni Cinquanta la mia casa.
Franco Gàbici
Franco Gàbici
(Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è stato dal 1985 al 2008 direttore del Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno - Avvenire. Presidente del comitato ravennate della "Dante Alighieri" è autore di numerosi saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano ("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996) e del sacerdote scrittore don Francesco Fuschini “Un prete e un cane in paradiso” (Marsilio, 2011), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli Editore, 2002), "Buon Compleanno,ONLY YOU!" (SeBook, 2005), Una Canzone al Giorno" (Simonelli Editore, 2007). È fondatore e direttore responsabile del “Bollettino dantesco per il VII centenario”. Nel 2007 gli è stato conferito il Premio Guidarello per il giornalismo d’autore. Nel 2019 ha vinto il Premio Comisso con la biografia “Leo Longanesi. Una vita controcorrente” (Il Ponte Vecchio, 2018).
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