LEGGI i SeBook LEGGI
i SimonellielectronicBook
L'Economica On Line

L'Istrice | Internet&CoNewsDigest | eBookNewsDigest | Il Catalogo
Dialettando.com | Diario del '900 | The Web Park Speaker's Corner
Simonelli Editore Bookstore | i SeBook | Scarica il Catalogo |Home Page

 

la Bacheca Virtuale

di Silvano Calzini

n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11
Clicca sul numero in rosso per leggere le altre puntate


Quando leggere è un piacere e una autentica passione


10 marzo 2004

IL VECCHIO GIOVANE THEODOR FONTANE

I romanzi di Theodor Fontane (1819 - 1898) andrebbero prima di tutto letti e poi tenuti sempre a portata di mano. Già, perché oltre al piacere che deriva dalla lettura del più grande narratore tedesco dell’Ottocento possono essere un conforto e una guida quando ci sentiamo smarriti nella complessità della vita. incapaci di capire quello chi ci sta intorno e di tenere il passo con un mondo in rapido mutamento. Fontane infatti ha le stimmate della classicità, quella vera, quella che sa guardare con il giusto distacco e ironia a un’epoca e ai suoi valori. Lui, figlio della vecchia Prussia feudale, si rendeva conto che il suo mondo, quello in cui era cresciuto e formato e a cui era affezionato, era ormai al tramonto, destinato a essere sostituito dalla nuova Germania borghese e industrializzata, ma la sua grandezza sta proprio nella capacità di non abbandonarsi a una nostalgia patetica per ciò che sta finendo, condannato dall’inesorabile avanzare della storia, e di accettare la nuova società che sta nascendo come un passo in avanti a cui sarebbe sciocco opporsi, senza tuttavia abbandonarsi a entusiasmi fuori luogo. Si rende conto che è in atto un processo storico inevitabile e necessario, ma resta affezionato al proprio mondo. E’ un vecchio signore che tutto vede e tutto capisce, consapevole che anche quello che ci è più caro è giustamente destinato a finire e a essere sostituito da nuovi valori, rispettabili e al passo con i tempi ma a noi così estranei, che arrivano con il vento in poppa e l’illusione di essere eterni ma invece già condannati a loro volta a essere spazzati via nel giro di una generazione.
Non vivere con la testa perennemente voltata all’indietro e nello stesso tempo non cedere alla tentazione di mettersi a fare il giovane contestatore è una lezione da tenere a mente per tutti, specialmente in un Paese come l’Italia percorso da feroci resistenze a ogni cambiamento e da ridicoli pseudorivoluzionari con i capelli bianchi.
Lo stesso Fontane, romanziere esordiente alla soglia dei 60 anni, è un singolare e affascinante miscuglio di vecchio e di giovane. Per buona parte della sua vita era stato addetto stampa del Regno di Prussia e si era limitato a scrivere reportage di viaggi e critiche teatrali sui giornali berlinesi. Poi, dopo essere stato nominato segretario dell’Accademia delle Arti di Berlino, un posto prestigioso e ben retribuito, con uno scatto imprevedibile in un uomo ormai a un passo dalla vecchiaia, si getta alle spalle convenzioni sociali e sicurezze economiche e si lancia nella nuova avventura della scrittura. Per i vent’anni che gli restano da vivere Fontane si dedicherà solo a quella che era sempre stata, forse a sua stessa insaputa, la sua vera vocazione: quella dello scrittore.
I suoi romanzi, Effi Briest e Il signore di Stechlin su tutti, sono una metafora della vita e della storia, con quelle passioni amorose quasi sempre irregolari perché figlie dell’adulterio o complicate dalla differenza di classe sociale. Giocando sulle sfumature e sulle allusioni Fontane rappresenta il conflitto tra la vita e la morale, tra le regole codificate dalla società e la forza della passione e qui viene fuori la lezione di cui si diceva all’inizio. Nello scontro tra le ragioni sociali e quelle private così come tra due concezioni diverse della vita Fontane non si abbandona a un rozzo dogmatismo sposando le ragioni di istituzioni ormai sorpassate senza per questo lasciarsi prendere da un becero entusiasmo per la libertà dell’individuo, ma riconosce i buoni motivi che ci sono da una parte e dall’altra e li rende da maestro nella problematica delle storie che racconta.
Autentico virtuoso del non detto e del sottaciuto, Fontane i drammi e i contrasti ce li fa intuire dietro una battuta o un’allusione velata mentre magari ci racconta il gran gioco della società berlinese tra incontri, dialoghi e cene mondane. Come tutti i veri grandi scrittori sa essere nello stesso tempo uno straordinario pittore di ambienti e un raffinato psicologo, riuscendo a fare emergere dalle vicende individuali dei suoi personaggi la psicologia di un’intera società.

Silvano Calzini

Qualche altro lettore vuole inserire
in questa Bacheca Virtuale l'elenco personale
delle sue letture preferite, delle sue "cotte" letterarie?
Le sue riflessioni e "provocazioni" sugli autori più amati?
O, semplicemente, gli itinerari più originali e personali
per entrare nel mondo di un autore?
È il benvenuto. Invii il suo testo a ed@simonel.com


Ti piacciono queste pagine? Vuoi sostenere questo spazio on line tutto e sempre dalla parte della cultura? Puoi farlo acquistando contrassegno i libri Simonelli Editore (basta una e-mail) oppure, direttamente on line, i SeBook, i SimonellielectronicBook, l'Economica On Line.


 

 

 

© Copyright Simonelli Editore
Vietato copiare o linkare senza autorizzazione
You may nor reproduce or create a link to this WebPage without our prior permission
.