Nel 1961 veniva pubblicato per interessamento di Linuccia
Saba, figlia del grande Umberto, il romanzo "Il segreto" a firma di un
Anonimo Triestino. All'epoca fu un piccolo caso letterario anche per l'alone
di mistero che lo circondava: dal nome dell'autore, al titolo, alla
singolarità psicologica del protagonista.
Con il passare degli anni il velo di mistero si dissolse e si venne a sapere
che l'autore era Guido Voghera, un professore di matematica triestino, che
si era ispirato alle complesse vicende psicologiche del figlio Giorgio, che
a sua volta diventerà l'ultimo cantore della Trieste ebraica che fu. Quello
che non si dissolse fu il fascino del romanzo: una lunga struggente storia
d'amore senza speranza.
Il libro non è altro che il racconto prima di un bambino, poi di un ragazzo
e infine di un uomo e della sua passione per Bianca, un amore mai dichiarato
a causa di una timidezza che diventa una nevrosi inibitoria.
A mano a mano che si procede nella lettura si viene presi da una duplice
sensazione.
Da una parte si vorrebbe che il protagonista si liberasse delle sue
inibizioni e riuscisse a parlare con Bianca; dall'altra ci si rende conto
che si è di fronte a un amore già perfetto così, non macchiato dalla
banalità del quotidiano che finirebbe per incrinarne la purezza. Il
protagonista non nasconde i limiti di Bianca, bella ma non particolarmente
intelligente o colta, un po' superficiale e capricciosa, ma il sentimento
che prova per lei vola più alto e non viene scalfito dalla realtà e dalle
sue miserie.
Non ci sono avvenimenti esterni, tutto il libro è un
monologo del protagonista e anche Trieste che fa da sfondo alla vicenda non
viene mai nominata; alla fine quello che resta è uno straordinario panorama
interiore, lo spaccato di un'anima tormentata.
Peccato che un capolavoro come "Il segreto", uno dei
pochi della letteratura italiana contemporanea, sia finito nel
dimenticatoio.
A dire la veritą qualche anno fa Einaudi lo ha ripubblicato in edizione
economica senza particolare eco.
A me risulta difficilmente rintracciabile anche nelle librerie pił fornite,
ma consiglio a chi ha tempo e voglia di andare a caccia di questo gioiello;
le fatiche della ricerca saranno abbondantemente ripagate.
Silvano Calzini
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