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LE PRIME DUE PAGINE DI...

«Nati dalle stelle» di PIERO BIANUCCI

1.
VELOCITA'

Il muro della luce


L’umorismo è veloce. Un paziente si sveglia dopo un intervento chirurgico, vede un uomo vestito di bianco e domanda ansioso:
«Professore, com’è andata l’operazione?»
«Non sono un chirurgo, sono San Pietro.»
L’umorismo è veloce persino quando riguarda la lentezza. Il capoufficio:
«Signorina, perché è arrivata in ritardo?»
«Perché un uomo mi seguiva. Ma camminava così adagio...»
Anche la letteratura, ha spiegato Italo Calvino nella seconda delle sei «Lezioni americane» che avrebbe dovuto tenere all’Università di Harvard nel 1985, deve essere veloce.
«Sono convinto» diceva Calvino nella lezione sulla quickness, la rapidità, «che scrivere in prosa non dovrebbe essere diverso dallo scrivere poesia; in entrambi i casi è la ricerca di un’espressione necessaria, unica, densa, concisa, memorabile.»
Conosco un cronista che applicò al giornalismo la regola di Calvino. L’articolo incominciava così:
«A mezzogiorno in punto l’omicida entrò in un caffè e ne bevve uno.»
Un altro mio collega, Elio D’Aurora, una volta andò a intervistare un folle - o un furbo - che aveva fondato una setta religiosa neomillenarista. Ecco le prime righe:
«Sono l’inviato di Dio.»
«Lietissimo. Sono l’inviato della Gazzetta del Popolo.»
Dunque l’umorismo è veloce, la buona letteratura anche, e il giornalismo ci prova. Anche noi siamo veloci. Girando intorno al Sole, ogni secondo la Terra percorre 30 chilometri. Il Sole a sua volta, orbita intorno al centro della nostra galassia - la Via Lattea - a 250 chilometri al secondo. E la Via Lattea partecipa all’espansione dell’universo: rispetto alle galassie più lontane ci muoviamo a più di centomila chilometri al secondo. Dunque in questo momento, anche se non sembra, stiamo viaggiando a velocità vertiginose.
Ma niente, assicura Albert Einstein, è più veloce della luce. Trecentomila chilometri al secondo. Circa un milione di volte più di un aereo a reazione. Questo è l’invalicabile limite di velocità posto dalla natura secondo la teoria della Relatività ristretta pubblicata da Einstein nel 1905, una teoria che finora nessun esperimento è riuscito a incrinare: le verifiche sono numerosissime, e precise fino a molte cifre decimali.
La luce, come tutte le altre forme di radiazione elettromagnetica, è dunque condannata a viaggiare sempre a questa velocità. Anzi, più esattamente, stando alle ultime misure, a 299.792 chilometri e 460 metri al secondo, una costante fisica di importanza fondamentale, che per convenzione viene indicata con una «c» minuscola. Questo, però, vale soltanto nel vuoto.
Nell’aria, nell’acqua, nel vetro, la velocità della luce diminuisce. La cosa, fatte le debite differenze, vale anche per Italo Calvino, che era veloce nello stile di scrittura, ma lento nella parola. Qualche volta mi capitò di intervistarlo: si esprimeva a monosillabi intervallati da lunghi silenzi, una lieve balbuzie lo faceva incespicare. Le sue idee, nel passare per la lingua anziché per la penna, subivano un processo simile a quello che rallenta la luce passando dal vuoto ad un materiale trasparente.
Ma tra la Terra e gli altri corpi celesti c’è (quasi) il vuoto, e quindi la luce nell’universo viaggia invariabilmente con l’acceleratore a tavoletta. In un secondo, per esempio, fa sette volte e mezzo il giro della Terra all’equatore. D’altra parte un secondo è poco soltanto per noi gente comune. In un secondo gli elettroni compiono almeno diecimila miliardi di giri intorno ai nuclei atomici, un supercomputer esegue una decina di miliardi di operazioni e la televisione commerciale americana incassa 4.100 dollari se quel secondo di tempo fa parte di uno spot pubblicitario.
In astronomia la velocità della luce è una buona unità di misura perché, oltre a dirci a che distanza siamo, ci informa anche sul tempo minimo che un messaggio impiegherebbe a raggiungerci da quel dato luogo. Per farci una prima idea dell’universo, conviene quindi immaginare di partire dalla Terra a cavallo di un raggio di luce e, durante il viaggio, guardarsi intorno per vedere come cambia il paesaggio.
Tenetevi forte, si va.

...CONTINUA NEL VOLUME
«NATI DALLE STELLE»
di PIERO BIANUCCI
Simonelli Editore, pp.240, con illustrazioni, Euro 13,42