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28/11/2006
Il pensiero di Silvio Pellico è di grande attualità
Lo dimostra, ad oltre 150 anni dalla morte, l'interessante ricerca da cui è scaturito il volume "Vita di Silvio Pellice e di Juliette Colbert marchesa di Barolo". Parliamone con l'autrice Giovanna Zavatti.





Giovanna Zavatti, i suoi libri precedenti riguardano personaggi poco conosciuti. Come mai ora Silvio Pellico?


Il mio interesse per Pellico risale a circa otto - nove anni fa, in seguito a circostanze piuttosto curiose, come racconto nella prefazione. Comunque Pellico non è affatto una figura storica "conosciuta".


Volevo dire che un po' tutti sanno dello Spielberg e delle sue memorie.


Appunto. Pellico è identificato con "Le mie prigioni". Ma c'è un Pellico prima e dopo i dieci anni di carcere.


Si riferisce agli scritti per il "Conciliatore"?


Sì, ma non solo. La giovinezza di Pellico fu ricca di vicissitudini e di incontri, di sentimenti e di idee. Le lettere al fratello Luigi, ad esempio, sono di grande interesse e di piacevolissima lettura.


Lo scritto più importante dopo il ritorno fu il libretto sui "Doveri degli uomini". Perché lei ritiene che possa offrirci spunti di riflessione?


In sintesi viene a dire: occupiamoci delle cause più che degli effetti: pensiamo a piantare buoni semi, a immettere pensieri e azioni positive senza strapparci i capelli se i risultati tardano a venire.


Non c'è un atteggiamento missionario in Pellico?


Assolutamente no. Lui dice "educhiamo con l'esempio", non con la propaganda, la manipolazione, la lotta ...


Per questo fu frainteso? Per il suo pacifismo?


È comprensibile che in epoca risorgimentale fosse guardato con sospetto. In realtà Pellico non credeva nelle rivoluzioni esterne, che potevano cambiare le forme ma non la sostanza, ma solo nella rivoluzione delle coscienze. Trovava illusorio il commettere del male nella speranza di produrre del bene. Pensava che il miglior patriottismo fosse dare "esempi di giustizia e di carità".


E la marchesa Giulia Colbert? È stato detto che era una bigotta.


Era una donna di grande intelligenza e coraggio, con uno spirito di iniziativa non comune.


Si parlò ad un certo momento di un suo matrimonio con Pellico.


Sì, fu uno scoop infondato di qualche giornalista a corto di idee. Gli interessati smentirono e la cosa finì lì: avevano ben altro a cui pensare.



Fonte: L'ISTRICE

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