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FIAMMETTA PANCERA
E GLI ENIGMI DELL’ESISTENZA
di Giorgio M. Valenti

A destra, ENIGMA 1, 2010, Acrilico su tela.
Qui sotto, Imperfetto indicativo, 2009, Acrilico su tela

  La vita si muove nello spazio e nel tempo ed è un enigma la cui soluzione è fuori dello spazio e del tempo: lo dice l’irrequieto filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein, che sottolinea il concetto di «fuori». Trovare la soluzione di questo enigma fuori dello spazio e del tempo. Questa ricerca, insieme con la filosofia di Wittgenstein, che è stato uno dei maggiori pensatori del Novecento, accompagna da anni la pittura di Fiammetta Pancera.
Il lavoro di Pancera rientra nelle ricerche dell’action painting, a partire dal dripping dell’americano Jackson Pollock (altro personaggio drammatico della cultura contemporanea) per arrivare a una post-astrazione che è documento dei nostri anni agitati e inquietanti. I quadri sono il risultato di contrasti. Pancera dipinge le sue tele preparandone accuratamente i fondi e studiando con attenzione gli eventuali supporti così da avere spesso come base un conflitto, uno scontro: giallo e nero, nero e rosso, rosso e azzurro, e altri. A questo modo si sviluppa non soltanto il contrasto cromatico, ma anche quello tra la geometricità dei quadri e le forme libere del pensiero.
«I rapporti si instaurano tra porzioni di spazio e di visione convenzionalmente diversi, quadri nei quadri», ha scritto lo storico dell’arte Flaminio Guardoni, parlando delle opere di Pancera. Sono una «risposta all’insensatezza dell’esistere» e ricordano che contrario alla bellezza non è il brutto, ma il male.
   Nata nel 1965 a Milano, dove vive e lavora, Fiammetta Pancera, è pure studiosa di letteratura e di comunicazione, è laureata in lingue e letterature straniere, si occupa del linguaggio verbale e del linguaggio artistico. E questa cultura si riflette nella sua arte. I suoi studi l’hanno portata a viaggiare attraverso il mondo, da Cuba al Kazakhstan, dal Canada al Giappone. Tra le sue mostre personali più recenti ricordiamo quelle di Palazzo dei Giureconsulti (Milano, 2007), Atelier Chagall (Milano, 2008) e Galleria Renzo Cortina («Enigmi», Milano, 2010); ha partecipato a collettive nelle gallerie Zamenhof di Milano, Ariele di Torino, Pinacoteca civica di Imperia, Castello degli Estensi di Ferrara. Nel 2009, ha vinto il premio «Città di Pero» alla Quarta Biennale di Pero (Milano), nel cui Piccolo museo d’arte contemporanea all’aperto nel 2010 ha esposto una scultura di due metri in plexiglass e acciaio. Le sue opere sono pubblicate nel catalogo Giorgio Mondadori «Post Avanguardia», 2010.



A sinistra, Insostenibile leggerezza 5 e 6, 2010, Acrilici su tela.
A destra, Spazio e tempo, 2008, Acrilico su tela.



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